30 aprile - 31 luglio, 2022
Anticipazione della fine / Gabriele Silli
Galerie Mazzoli / Eberswalder Str. 30, Berlino
Gabriele Silli (1982. Vive e lavora a Roma).
Si è laureato in Filosofia all'Università di Roma "La Sapienza" nel 2009.
Le sue opere sono state esposte a: American Academy in Rome, Fondazione Baruchello, There is no place like home - Roma,
Post-Turismo - Post Ex Roma; Galleria Giorgio Galotti, Torino; Cité Internationale des Arts, Parigi; Museo del Novecento,
Milano; PAC-Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano; Via Farini/DOCVA, Milano; OCAT, Shanghai; Museo Villa Croce,
Genova; Galleria Lia Rumma, Napoli; Fondazione Baruchello, Roma; Aaran Art Gallery, Teheran.
Tra le sue mostre personali ricordiamo Esercizi di Accanimento Ottativo-Digitali, Galleria Federica Schiavo, Roma 2014; Mastequoia op.
09- 13, Via Farini/DOCVA, Milano e Galleria Federica Schiavo, Roma 2014; Forme della roccia in un inno notturno, Otto Zoo
Milano 2011.
Nel 2019 ha svolto una residenza in Iraq nell'ambito del progetto A Season in Slemani.
Dal 2004 fa parte del collettivo artistico MASTEQUOIA con Giacomo Sponzilli e Carlo Gabriele Tribbioli.
Nel 2012 (con MASTEQUOIA) ha vinto Lo Schermo dell'Arte Film Festival di Firenze e nel 2008 è stato in residenza presso l'Istituto Italiano di Cultura di Budapest.
Istituto Italiano di Cultura di Budapest.
Nel 2021 Silli è il protagonista del film "Re Granchio" di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes.
Quinzaine des Réalisateurs di Cannes.
COMUNICATO STAMPA
La Galerie Mazzoli è lieta di presentare Anticipazione della fine, la prima mostra personale nel suo spazio berlinese di Gabriele Silli.
La mostra presenta un corpus di opere realizzate dall'artista prevalentemente tra il 2020 e il 2022.
Carte trattate con acidi, colle, resine, gommalacca, acciaio, legno, alghe, bustine di tè e altri materiali organici e inorganici sono alcuni degli elementi che compongono il lavoro di Silli.
Le opere d'arte si rivelano amorfe nella loro composizione, anche se contenenti al loro interno una miriade di forme irriconoscibili cristallizzate in un unico corpo.
Il processo di lavoro si colloca quindi tra l'azione e l'accelerazione dell'invecchiamento della materia. In questo senso, la "fine anticipata"
del titolo rimanda a un immaginario di lenta convergenza verso la decadenza e la distruzione, che non prevede però
evocazioni e allusioni apocalittiche. Semmai, il tempo "messianico" è chiamato in causa come il turbine e il piacere della
catastrofe, la cui narrazione è lasciata alla materia stessa.
Proiettate dalla parete, le serie di opere Untitled 2020 e Germinal 2018 invitano lo sguardo a perdersi nell'incontro vorticoso dei materiali.
Come aggregati, trasmettono un paesaggio sconosciuto che, quando viene attraversato, spesso inganna l'occhio in
dettagli inaspettati e di origine incerta.
Le due sculture sospese Organo del sommerso n.2 e n.3 esasperano il carattere transitorio della materia nella loro sospensione
sottoposta alla gravità. Qui il sommerso diventa riconoscimento dell'abisso, l'organo è il suo strumento.
Contrariamente al movimento discendente, Verga molata n.1, n.2 e n.3 emergono dalla pavimentazione. L'acciaio è esposto e definito dalla composizione dell'esecuzione - come indicato nel titolo -
della molatura. Collocati sui bordi delle piattaforme trattate con colla e terriccio, i ferri sono esposti e definiti, le punte ferrose si rivelano come veri e propri strumenti di lavoro.
Insieme a Ngannou, le opere presentate creano un percorso espositivo contratto tra due poli opposti, in uno stato di tensione costante come i protoni e gli elettroni in un atomo: da un lato
le opere d'arte il cui guazzabuglio materico rende irriconoscibili anche gli elementi più familiari, dall'altro le opere d'arte che si trovano in una situazione di tensione. Le loro caratteristiche originarie nascoste
nell'insieme coincidono con la natura dei materiali stessi, esponendo la loro rispettiva forza espressiva. Quasi a voler citare la
dinamica invisibile che è alla base delle particelle elementari, questa dualità si traduce in un percorso che invita lo spettatore
a cimentarsi con una lenta scoperta della materia, il cui significato fisico di sostanza gioca - inevitabilmente - con il suo essere meramente
potenziale in relazione alla forma.
Giuliana Benassi
catalogo mostra
Gabriele silli
Anticipazione della fine
Saggio di Giuliana Benassi
36 pagine
300 copie numerate
Pubblicato da Galleria Mazzoli. Berlino, 2022.